OGGI I CITTADINI IMMIGRATI REGOLARI VOTEREBBERO BERLUSCONI!
”Se gli attuali immigrati diventassero cittadini italiani acquisendo il diritto di voto, il 42% di loro si esprimerebbe a favore dell’attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi”. E’ quanto emerge da un sondaggio commissionato all’Istituto Piepoli dai promotori della liberta’ e presentato nei giorni scorsi dal ministro del Turismo, Michela Brambilla.
Ad esprimersi in merito alla notizia è Klodiana Cuka, esperta in politiche migratorie e presidente dell’Associazione Integra Onlus, che già più volte ha manifestato il suo pensiero agli organi di stampa nazionali.
“Sono 7 anni che viaggio e cammino per tutta Italia – afferma Klodiana Cuka – ribadendo quanto detto oggi dal Ministro Brambilla: se gli immigrati regolari potessero votare, voterebbero il PDL! Condivido pienamente questa affermazione, forse perché io conosco bene le sofferenze dei popoli governati dai Governi di sinistra. Mi riferisco ai paesi ex URSS, compresa la terra che mi ha dato i natali “L’Albania”.
“Proprio per questa conoscenza già da tempo affermavo con certezza che da quell’area chiunque fosse arrivato in l’Italia, non avrebbe mai potuto votare un partito di sinistra. Anche questo è emerso chiaramente anche il 4 maggio alla Camera nel Convegno organizzato da On. Suad Sbai, in cui ho presentato la mia esperienza come candidata per le Regionali 2010 in Puglia”.
“Oggi, in coscienza, ritengo che gli immigrati siano pronti a prendere in mano il proprio destino e a contribuire alla sviluppo del paese non solo in relazione al PIL, ma anche a partecipare attivamente alla vita politica del Paese dando il proprio apporto per trovare soluzioni che possano portare ad un rinnovamento proficuo in materia di immigrazione”.
“Mi riferisco ai mediatori culturali, ancora non riconosciuti ufficialmente dalla legge italiana, mi riferisco alla creazione di un dipartimento d’immigrazione, in contatto stretto con l’organo centrale, “il Ministero degli Interni”, ma con una visione territoriale ad ampio spettro, non solo correlata alla sicurezza, come avviene oggi, bensì un Dipartimento che possa coordinare e favorire una vera integrazione, inserendo il nuovo cittadino nel tessuto sociale esistente, evitando ghettizzazioni che inevitabilmente,come già successo, sfociano in violenze imprevedibili!”
“Credo e mi auguro che, sia finalmente partito il treno del rinnovamento e che noi tutti, italiani e stranieri, si possa guardare al futuro con ottimismo e con la speranza di costruire insieme una società multiculturale e multietnica, insomma, una società migliore dove l’interesse del singolo sia in primis il bene per l’altro”.
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