La donna protagonista a I Caffè della Cultura
“Integrazione è donna” è il titolo dell’incontro che giovedì 17 maggio, alle ore 19.00 presso la sala conferenze del Palazzo della Cultura di Poggiardo, vedrà protagoniste Klodiana Cuka (Presidente di Integra Onlus), Marisa Forcina (delegata dal Rettore per le Pari opportunità – Università del Salento) e Alizia Romanovic (Preside della Facoltà di Lingue – Università del Salento).
“L’IMMIGRAZIONE: RESPONSABILITA’ E SOSTEGNO”- intervento di Klodiana Cuka in occasione del Festival del Cinema Europeo
Una tavola rotonda all’insegna del cambiamento quella che si è tenuta ieri presso la Sala 4 del Cinema Massimo di Lecce. Responsabilità e sostegno sembrano stridere con le storie di immigrazione dei nostri giorni, frasi che colpiscono nel segno ed invitano a riflettere.
Servizio del TG3 26.02.2012 – Il Monumento di “Kater i Rades”
Conosciuta come la «Strage del Venerdì Santo», la storia della nave carica di profughi albanesi speronata da una corvetta della Marina Militare Italiana sembra aver ormai superato quindici lunghi anni di aspettative, spiegazioni e risposte ad un evento insensato prima ancora che tragico. Per far sì che la memoria abbia ancora un’eco ben distinta in grado di arrivare a noi al di là di tutte le barriere mentali e delle false credenze è necessario avere dei punti di riferimento, dei simboli che possano invitare alla riflessione e a far tornare a galla la verità.
«Cittadinanza ai figli degli immigrati». Una goccia nel mare dell’integrazione reale
Il paese Italia finalmente sembra interrogarsi sullo status dei Nuovi Italiani. Le parole pronunciate dal Presidente Giorgio Napolitano rappresentano sicuramente una finestra aperta sull’immigrazione consapevole e sull’accoglienza concreta. Per chi come la sottoscritta, fin dal momento del proprio arrivo in Italia, si spende per affermare i diritti dei popoli migranti, sentir parlare di cittadinanza ai figli degli stranieri significa comprendere quanta strada sia stata fatta dalla società italiana per guardare al “diverso” come una risorsa e non come un pericolo.
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